Dall’inizio…
Nel 1973, decisi improvvisamente che desideravo ardentemente un mandolino. L’ispirazione improvvisa mi venne, ascoltando Tubolar Bells di Mike Oldfield. Un secondo suggerimento arrivò trovando inaspettatamente un mandolino a poco prezzo sugli scaffali di un grande magazzino. Ma non potevo permettermelo. Così ne comprai uno ancora più economico in un negozio di musica. Era uno strumento terribile. Nessun modo di accordarlo e tenerlo accordato. Inoltre, i miei amici mi ridevano dietro tutto il tempo per la stranezza della mia scelta.
Poi arrivò una chitarra economica, e poi una chitarra elettrica economica (vedi immagine). Una serie di flauti dolci e traversi economici, una bombarda e infine un violino cinese. L’arrivo del violino fu ispirato dal film del 1978 “L’ultimo walzer”, dove Richard Manuel suona “Old Time Religion” seduto su un divano. L’anno seguente (1979), finalmente riuscii a salire su un palcoscenico durante un concerto di mio cugino Roberto e della sua band. Ricordo che suonai una chitarra elettrica con il bottleneck. Fortunatamente non ho mai più fatto niente del genere in pubblico. Poco dopo stavo pianificando una nuova band con mio cugino e la mia ragazza Mariella (che all’epoca cantava nel gruppo musicale “Ricerca Pololare”). Il nome della nuova band era piuttosto suggestivo, “il Falso Cavaliere sulla Strada”, ispirato a una canzone folk Inglese. Suonammo in pubblico per davvero una sola volta e fu ovviamente un mezzo disastro. Purtroppo (o, forse, fortunatamente) suonavamo in mezzo ad una piazza affollata senza amplificazione, così nessuno sentì quello che stavamo facendo.
In seguito, la mia ragazza entrò in una band di sole donne “la Regina della Terra” e io mi aggregai alla band di mio cugino “Gruppo Acustico Sporadico”, una vero gruppo di musica folk, con veri strumenti che (talvolta) suonava in veri teatri. Con mio cugino e con il mio ex compagno di classe Fabrizio Moroni (che aveva fatto il musicista professionista per un po’) registrammo la colonna sonora di un audiovisivo per la Regione Liguria e (con nostra sorpresa) venimmo pagati.
I Green Cellar Society
Nella band di mio cugino avevo introdotto un poco di musica folk nordamericana e di old-time music (suonavo anche un dulcimer all’epoca). Mi capitò così di conoscere alcuni “entusiasti” della musica americana.
Da una cosa nasce un’altra e io mi trovai a suonare in due gruppi di Bluegrass. A dire il vero, la “Green Cellar Society” era più Newgrass e progressive. Il suo nome veniva dal colore della moquette della cantina in cui provavamo. Nella foto a destra (da sinistra in piedi) Andrea Marti, Stefano (Peo) Cavallo, i Marco Curreri e (seduti) Martino Coppo, io e Silvio Ferretti (che aveva sostituito una serie di altri suonatori di banjo, Carlo Bosisio e Tato Capelli). L’altra band, invece, partiva con un respertorio di old-time music. Si chiamava Fried Chicken Special
Immagini
Il logo della band “The False Knight on the Road”. (Che Aubrey Beardsley mi perdoni!)
Mio cugino Roberto Aloi e il suo amico Mauro Traverso dal vivo da qualche parte nel 1979
Il Gruppo Acustico Sporadico nel dicembre 1979
Il Gruppo Acustico Sporadico dal vivo nel 1980
1980 – Green Cellar Society dal vivo. Silvio Ferretti al banjo e io al violino.
1980 – Io, dal vivo da qualche parte con un cappello discutibile e il mio secondo terribile violino.
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