Sono nato alla fine di ottobre 1957 in un sobborgo di Genova chiamato Rivarolo. Mio padre Carlo lavorava per una società di spedizioni ( in precedenza era stato vigile del fuoco e camionista). Di lì a poco sarebbe andato a lavorare per una grande industria che produceva zucchero, fino alla pensione (nel 1980).
Mia madre Luigina (Gina) faceva la casalinga. Da giovane aveva lavorato come apprendista sarta. Quando sono nato, i miei genitori avevano più di 35 anni. Era molto insolito neigli anni ’50 avere figli così tardi.
Prima della scuola ho avuto pochissimi amici. Giocavo per lo più con i miei cugini Roberto (di tre anni più vecchio) e Rossella (circa della mia età).
Per lo più giocavo da solo con le automobiline. Ricordo un grande camion giallo che una volta cadde dal balcone. Per fortuna nessuno rimase ucciso e il camion subì solo un’ammaccatura.
Dipingevo quadretti e cercavo di venderli (per veri soldi) a parenti o a chiunque passava a fare una visita a casa.
Con gli altri bambini ero esageratamente timido. Fare amicizia ai giardini pubblici era un processo complicato che prevedeva almeno un paio di ore di attento studio e preparazione. Quando ero pronto a fare conoscenza, era arrivata l’ora di tornare a casa.
Comunque ero solitamente di buon umore, tranne quando le cose non andavano come volevo. In queste occasioni i capricci che facevo erano leggendari (durante uno di questi ho pianto così forte che sono riuscito a procurarmi un’ernia inguinale). Ho imparato a leggere prima di andare a scuola.
Probabilmente ero insopportabile. Avevo bisogno di tutta l’attenzione possibile, e magari anche un po’ di più.
Un dettaglio carino: mi ricordo che ero totalmente affascinato dalle bambine con i capelli lunghi. Mi ricordo che chiamavo “bimba-capelli” una bambina con cui giocavo.
Mi godevo davvero la vita, in quei giorni. Passavo un sacco di tempo con mia madre e non vedevo l’ora che arrivasse il momento che mio padre tornasse dal lavoro. La frase con cui lo salutavo era immancabilmente: “Che cosa hai mi hai portato?”
Ma l’epoca d’oro stava per finire. Si stava avvicinando il tempo della scuola.
Storia Minima
- Nel 1957 Andrea Gamba pesa alla nascita circa 4,3 Kg
- Ha i capelli rossicci
- A 3 anni assaggia il primo sorso di birra e (con grande sorpresa dei suoi genitori) gli piace molto.
- Gli piacciono le ragazze con i capelli lunghi. Mangia pochissimo.
- Ha una carriola (che si perde nel trasloco da Rivarolo a Genova), una macchina a pedali di latta e un triciclo (che va in pezzi quando ci va su insieme ai suoi cugini).